Il Borgo di Burgos in Sardegna

Borgo di Burgos

Burgos nacque nel 1337 ai piedi di un castello medievale, quando il giudice Mariano IV d’Arborea, decise di inviare una colonia di 24 famiglie per formare un centro abitato.

I vicoli stretti e le case in mattoni con il tetto a spiovente danno l’idea di come doveva apparire al tempo del Medioevo il piccolo borgo.

Basta girare un po’ per ammirare in ogni lato del paese le bellissime foreste e i boschi che circondano Burgos. Protagoniste di questi panorami mozzafiato sono le foreste Badde Salighes e la foresta Burgos. Quest’ultima popolata da asinelli, sia sardi che bianchi dell’Asinara, e da cavalli di razza anglo-araba-sarda e dal pony sardo, detto Giarab.

Burgos si trova nella regione del Goceano e fa parte della Provincia di Sassari. Sorge a 600 metri d’altezza, al centro del territorio storico del Goceano. Oggi popolato da circa 800 abitanti, il paese si differenzia per le tradizioni che vengono di anno in anno coltivate e celebrate.

Sto parlando dei fuochi di Sant’Antonio Abate di metà gennaio e Prendas de Adelasia della prima settimana di dicembre. Quest’ultimo è un evento di cui non ne conoscevo l’esistenza ma a cui spero di poter partecipare il prossimo anno. Una guida mi ha detto che ogni anno, durante il primo fine settimana di dicembre, viene organizzato un evento dedicato al Medioevo. Persone vestite in costume medievale, danzano e fanno rivivere la quotidianità del tempo tramite delle rappresentazioni.

Il castello di Burgos: uno straordinario esempio di fortificazione militare

castello di burgos

Mentre percorrevamo la strada di montagna che porta a Burgos abbiamo potuto ammirare fin da subito il maestoso castello. Uno scenario incredibile, attorno a noi i colori della natura, davanti un colle in cui si innalza il castello medievale che domina il territorio.

Abbiamo visitato il castello di Burgos in una giornata grigia e per questo motivo non ho avuto modo di contemplare al massimo delle sue potenzialità il bellissimo panorama. Penso sempre che i posti belli debbano esser visti almeno due volte, quindi ci tornerò e lo vedrò in una bella giornata primaverile.

Il castello di Burgos (o del Goceano) venne edificato intorno al 1130 per volontà del Giudice di Torres, Gonario II. Il castello fu costruito con l’obiettivo di difendere e controllare il territorio.

Questo viene confermato anche dalla storia del castello, protagonista di tante vicende che coinvolsero le grandi potenze europee del basso medioevo. Nel corso degli anni il castello passa in mano da Pisa, a Genova fino alla famiglia di Arborea e, infine, agli aragonesi. Nel 1297 Papa Bonifacio VIII dona il Castello alla Corona d’Aragona, a sua volta, il sovrano aragonese Alfonso; assegna il castello a Mariano, figlio di Ugone II, il Giudice di Arborea.

Mariano fa costruire a piedi del castello il borgo di Burgos, facendo redigere un codice di leggi detto il Codice Rurale. Si trattava di una serie di norme giuridiche scritte che assicurava agli abitanti privilegi e terre. Il suo scopo era quello di migliorare la produttività nel campo dell’agricoltura e allevamento. In questo codice, vennero incluse alcune tematiche di diritto penale che poi si evolverà in quello che conosciamo tutti: la Carta de Logu.

Durante la battaglia di Macomer del 1478, l’ultimo giudice di Arborea, Leonardo Alagon, fu sconfitto e da questo momento in poi il castello passò definitivamente nelle mani degli aragonesi.

Quello che mi ha stupito di più è che il castello è ancora oggi ben conservato e già salendo la scalinata e poi l’interno si può immaginare come poteva essere la sua struttura. Dal vivo si può notare, la triplice cinta muraria in pietrame e laterizi e la sua grande torre, alta più di 10 metri. Altri ambienti si affacciano nel cortile interno, in mezzo al quale si trova una grande cisterna e un pozzo per la raccolta dell’acqua. Qua, mio figlio Tommaso si è divertito a testare quello che non aveva ancora ascoltato: il suo eco.

Tra le numerose storie del castello una è rimasta impressa e la voglio raccontare in questo articolo.

Al tempo della sua costruzione, il castello veniva considerato tra i più sicuri. Tanto che nel 1194, durante una rivalità tra i giudici di Cagliari e di Torres, Costantino di Torres pensò di proteggere la moglie mettendola al riparo nel castello del Goceano (o Burgos). Guglielmo di Cagliari riuscì però a entrare nel castello con le sue truppe facendo prigioniera la povera regina, Prunisinda di Torres. La violentò e la portò in un’altra fortezza dove morì poco dopo.

Da questa storia alla leggenda

Gli antichi cantastorie narrano che durante la notte l’anima di Guglielmo vaga tra i ruderi del castello invocando il perdono della regina.

Il Museo dei Castelli di Sardegna si trova a Burgos

Prunisinda di Torres

All’interno di un’abitazione dell’Ottocento al centro del paese è presente un interessantissimo museo dei castelli. Lo è per chi, come me, è appassionata di storia, in particolare di castelli.

Il percorso espositivo del museo è organizzato in quattro diverse tematiche:

  1. Si inizia con una panoramica sui principali personaggi storici che hanno fatto la storia della Sardegna medievale per citarne alcuni: Gonario II di Torres, Ithocorre Gambella, Prunisinda di Torres, il conte Ugolino dei Donoratico, etc. Di ognuno di loro, un audio che si può attivare tramite uno smartphone rilevando il QE Code racconta chi rappresenta e la sua storia.
  2. Si prosegue con la storia dei castelli, la loro funzione e le caratteristiche. Attraverso delle carte tematiche e delle rappresentazioni è possibile conoscere tutte le torri costiere di età spagnola presenti in Sardegna e i principali punti strategici di difesa.
  3. Al secondo piano si affronta il tema contadino con l’esposizioni di utensili da cucina più recenti ma sicuramente di grande importanza storica.
  4. All’ultimo piano è presente un grande schermo multimediale dove si può fare un viaggio interattivo nel mondo medievale. A completare il viaggio, le rappresentazioni di grandi personaggi che hanno fatto la nostra storia: da Garibaldi a Grazia Deledda.

Non voglio aggiungere altro per non rovinare tutto quello che potrai scoprire tu stesso all’interno di questo Museo, anche perché se passi a Burgos ti consiglio di visitare questi due bellissimi luoghi. Nella galleria potrai visionare alcuni degli scatti che ho avuto modo di fare all’interno del museo.

Dove mangiare e dove dormire a Burgos

A Burgos siamo arrivati in macchina da Bolotana, infatti abbiamo soggiornato per due notti con una mezza pensione all’Hotel Badde Rosa, di cui parlo in questo articolo.

Per quanto riguarda il mangiare, non nascondo, che abbiamo avuto qualche problema. Durante la nostra visita a Burgos, dopo aver visitato il castello e il borgo, volevamo vedere il Museo dei Castelli e per farlo dovevamo aspettare l’apertura pomeridiana. Per questo motivo volevamo pranzare in paese. Ahimè, non abbiamo trovato nessun ristorante o pizzeria aperto per pranzo. Ci bastava un piatto semplice, senza troppe pretese ma anche i bar non avevano panini o tramezzini da offrire. Per fortuna però al terzo o quarto tentativo, abbiamo trovato un bar dove abbiamo potuto mangiare dei toast e delle pizzette.

Spero che Burgos possa fornire in futuro più servizi ai forestieri ma nel caso così non fosse, nei paesi limitrofi è possibile mangiare senza allontanarsi troppo e tornare a Burgos in poco tempo.